Questa è la domenica dei ringraziamenti e non delle polemiche. Polemiche e stupidità che non mi appartengono e che lascio con tanto piacere ai miei avversari sconfitti e di chi vive di giorno e di notte nell’invidia. Sì perché gli sconfitti ci sono stati e quando si perde malamente, le loro bocche sono cariche di veleno. Il nostro è stato il successo di un gruppo di amici, della mia famiglia, dei miei fratelli con in testa mio papà. Ed è a lui che voglio dedicare il mio ingresso al Parlamento siciliano. Vi confesso che l’emozione che ho provato è stata fortissima. Non ci ho dormito almeno per 3 notti. A 31 anni ritrovarsi deputato regionale è qualcosa di straordinario, ma nello stesso tempo impegnativo. L’ho capito quando sul mio telefonino sono arrivati migliaia di messaggi.
Vi aspettate che parli di Rosolini? Amici miei, c’è tempo… Abbiate un po’ di pazienza, ci arriveremo. Cerchiamo di essere ospitali con quanti oggi sono arrivati dalla provincia per festeggiare tutti insieme.
Volevo dirvi che è stata una campagna elettorale difficile, cominciata prima della scadenza naturale e con poco tempo a disposizione per affrontare tutti i problemi del territorio.
Ma grazie ai nostri amici di Siracusa, Augusta, Avola, Noto, Pachino e Priolo, conosco tutte le criticità della provincia di Siracusa. Criticità che affronterò con gli altri colleghi deputati.
In questa nuova era dove tutto è globalizzato, anche la politica ha bisogno di rinnovarsi. Le guerre, come la storia dimostra, lasciano sul campo morti e feriti da entrambe le parti. Soltanto una leale collaborazione fra parlamentari, nel rispetto delle proprie idee, oggi è in grado di potere affrontare la vertenza sul lavoro nell’area industriale di Siracusa, Priolo, Melilli e Augusta, oppure la crisi dell’agricoltura e della pesca nel sud est, il mondo dell’agrumicoltura nel triangolo, Lentini – Carlentini – Francofonte. Poi c’è anche la Sanità che ha bisogno di strutture adeguate e meritocrazia e non più di nomine e prebende clientelari. Vogliamo una Sanità che funzioni anche in provincia di Siracusa.
Questa nuova deputazione siracusana ha un vantaggio rispetto al passato: porta avanti le istanze del territorio e dei sindaci, che poi sono quelli che hanno un contatto stretto con la gente e che si trovano ad affrontare tutte le emergenze possibili ed inimmaginabili senza avere le risorse per fronteggiarle.
Aspettavate che vi parli di Rosolini? Ci siamo: dico GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE ROSOLINI. 2.200 grazie per chi mi ha votato e per chi ha scelto di fare emigrare il voto altrove. Ai miei sostenitori locali dico di essere fiero di loro e del loro contributo, ai miei avversari, dico soltanto di farsene una ragione. Sono io uno dei 5 deputati della provincia di Siracusa.
Questo voto locale è stato anche un referendum per il mio amico sindaco Giovanni Spadola. Lo ha abbondantemente vinto insieme alla sua gente ed ha dimostrato, se ce n’era bisogno, di avere gli attributi per amministrare una città che i suoi predecessori gli hanno lasciato con un’infinità di debiti. Insieme al sindaco Spadola ho sposato il ‘Progetto Rosolini’ che porteremo avanti con la collaborazione degli assessori di Forza Italia ed i canali romani del partito. Due su tutti: Gianfranco Miccichè e Stefania Prestigiacomo.
Voglio anche dire a certa stampa locale, decisamente di parte, che le risse mediatiche non mi sono mai piaciute neanche quando ero bambino che di tempo ne avevo a volontà. Figuriamoci ora! Se cercate un deputato che si mette a perdere tempo con vignette e falsi profili, vi sbagliate di grosso. Il mio unico obbiettivo è quello di lavorare per il rilancio socio economico della provincia di Siracusa.
Sto per concludere, ma non posso, non ringraziare gli amici e le amiche di Noto, Pachino e Siracusa che stasera sono qui. Un gran bel lavoro sul territorio che adesso merita risposte adeguate. Nel capoluogo siamo una forza politica rilevante. Tra qualche mese torneremo in campagna elettorale per le amministrative.
Siracusa è una splendida città nelle mani di quattro personaggi in cerca d’autore e con prospettive sotto lo zero. Il Centro destra riuscirà a riconquistarla dopo gli ultimi anni di calvario. E noi saremo della partita.
Concludo. Come dice Papa Francesco alla fine dell’Angelus, ‘vi raccomando di pregare per me’, io vi saluto e vi dico: non chiamatemi onorevole, ma semplicemente Riccardo.